ADDIO DECANO

Il 20 Giugno 2009, a Viareggio, esplode un vagone ferroviario, carico di gas incendiario.
Provoca "La Strage del rogo di Viareggio"
Il più anziano delle vittime, era mio Zio, che proprio Io, avevo ribattezzato "il Decano", in quanto da anni deteneva lo scettro di più vecchio della Famiglia e memoria storica, di mille vicende.
La sera dopo arrivò questa.

Avrei voluto dirlo a te vicino, sul corpo tuo, riverso e a capo chino
T’avrei si dato l’ultimo saluto, come conviene, a chi lungo ha vissuto

Ma il fato non è stato si clemente, strappandoti alla vita malamente

A te che hai visto guerre e pur malanni
A te che hai visto glorie e pure inganni

Da Bombe e caccia Inglese eri scampato, dal Campo del Tedesco eri scappato

Poi venne l’epopea dell’emigrante, di storie quel tempo poprio tante

Passano gli anni al sol dell’equatore, con Viareggio tua e famiglia sempre in cuore

Infine quella bimba appena nata, riporta a casa la famiglia sì formata

Vecchiaia arriva e infine resti il solo, di quella stirpe nata in riva al molo

Il nome di Decano t’ho affibbiato, in rispetto del più anziano si stimato

Prossimo si diceva il tuo saluto, per me altri cent’anni avresti vissuto

Finch’è la vampa vile ed assassina, t’ha dato morte infame e sibillina

Di quel che fu tua casa di sudori, solo macerie tristi ed incolori

Per noi rimasti muti ad osservare, neanche di te salma da vegliare

La morte tua somiglia nel finale, a quella di un Re Nordico Ancestrale

Tributo a te che fosti rionorato, il poema di quel Re dimenticato:

Ecco là Io vedo mia Madre
Ecco là Io vedo mio Padre
E i miei Fratelli, e le mie Sorelle
E i miei Parenti Tutti
Dal primo all’ultimo, dall’inizio alla fine
Essi aspettano me, 
nella sala centrale del Palazzo dell’Eterna Giovinezza
Dove chi ha Cuore non muore Mai

Così Decano caro ti saluto, stai certo non sarai dimenticato

L’immagine tua giovane e sorridente, sarà il ricordo caro e impertinente

E com’è vero il senso del saluto estremo, di certo un dì di là ci rivedremo

Saluta intanto tutti cari amati, che da qui pria che di te son ripartiti

E infine qui in chiusura te lo dico
Arrivederci ADDIO, caro ZIO

Mario Pucci nato in via Pucci a Viareggio il 15 Settembre 1919 morto in via Ponchielli a Viareggio il 29 Giugno 2009